Sostenibile è bello, ma è anche conveniente?
Investimenti sostenibili se ne parla molto…ma convengono? Alcune analisi parrebbero suggerire di si.
Quali potrebbero essere le cause che stanno dietro a questa dinamica?
A ben vedere i fattori sono molti ma proviamo a distinguerli sostanzialmente in due gruppi.
Il primo lo potremmo definire quantitativo. E’ ormai un fatto che la sensibilità degli investitori rispetto alle tematiche ambientali sia andata ad aumentare. Lo si può osservare in molti settori della vita e di riflesso anche nelle scelte degli investitori, specie se appartenenti a fasce di popolazione più giovane, i così detti millennials.
In altre parole, come si è compreso che le nostre scelte in termini di consumi alimentari oltre ad impattare sulla nostra salute hanno anche forti conseguenze nel mondo produttivo anche le nostre scelte di risparmio impattano sulle strategie aziendali.
Ne consegue che una maggiore attenzione a queste dinamiche abbia canalizzato nel tempo sempre più flussi monetari verso gli strumenti sostenibili, supportandone la domanda e quindi il prezzo.
Possiamo anche rintracciare cause per così dire qualitative. Se è vero che gli investimenti ESG selezionano aziende con bassi impatti ambientali, sociali e scelte manageriali legate all’eticità, è anche vero che queste stesse aziende si dimostrano più resilienti rispetto alle altre.
In prima battuta risultano essere meno esposte a rischi ambientali o più in generale a situazioni emergenziali. In seconda battuta le aziende che hanno saputo fare adeguati investimenti per ammodernizzarsi sono certamente quelle che, oltre ad aver dimostrato di avere le risorse per poterlo fare, sono quelle che beneficiano più velocemente dei periodi di ripresa dopo una crisi proprio perché hanno innovato in un momento di difficoltà. In altre parole si sono rese più competitive grazie agli investimenti fatti. Tutto questo si traduce in maggiori utili attesi rispetto a quelle realtà che non hanno saputo innovare o che magari non avevano le risorse per farlo in quanto già più deboli strutturalmente.
E’ facile intuire come le aziende che rispettino determinati criteri di sostenibilità vadano incontro a minori rischi potenziali legali e reputazionali, fattori questi estremamente critici in un mondo sempre più veloce e interconnesso.
Per questa ragione tali aziende possono contare su una relazione di maggior fiducia non soltanto con i propri clienti ma anche con tutto l’indotto coinvolto.
Ancora è probabile che questo genere di realtà attraggano e soprattutto sappiano fidelizzare maggiormente i “propri” uomini, argomento che sempre più sta diventando di strategica importanza.
In conclusione oltre a beneficiare di una maggiore performance degli investimenti sostenibili il risparmiatore consapevole ha la possibilità di alimentare dal basso un circolo virtuoso ed essere coerente: non soltanto proteggendo un patrimonio famigliare ma anche tramandando un mondo migliore ai nostri figli.
Tutto bello quindi? Parrebbe, a patto che gli investimenti sostenibili lo siano veramente e che l’attenzione per questa categoria di investimenti non si traduca ad una mera moda commerciale che potrebbe portare con sé alcune storture… nel migliore dei casi.
Ma cosa dicono i numeri? L’immagine seguente che mette a confronto l’indice azionario mondiale (MSCI Word total return) con il suo omologo sostenibile (MSCI Word SRI Total return) dal 2007 ad oggi, testimonierebbe la tendenza che a ben vedere si sta accentuando con il passare del tempo.