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TASSI GIU’… E ADESSO?

Alla fine il tanto atteso taglio dei tassi c’è stato. La BCE nel corso della riunione del 6 giugno ha infatti tagliato di 25 bps il tasso di riferimento portandolo al 4,25%.

Si è dunque concretizzata quella divergenza tra BCE e FED per la quale la prima ha anticipato la seconda, muovendosi in anticipo e dando il via alla fase di ribasso dei tassi. Per altro proprio la FED nella sua riunione del 12 giugno ha lasciato invariati i tassi rinviando il possibile taglio a novembre.

Ora gli occhi sono puntati su quello che accadrà nei prossimi mesi; infatti il mercato dava per scontato questo primo taglio, argomento differente sarà invece l’intensità e la profondità con la quale questo cammino proseguirà. Una cosa appare molto probabile tuttavia: se le tensioni geopolitiche non riserveranno sorprese lato inflazione, questo percorso verso la riduzione dei tassi di interesse pare solo all’inizio. L’asset obbligazionario è certamente direttamente interconnesso al taglio dei tassi, con non poche opportunità, almeno sulla carta.

Quindi basta buttarsi a mani basse nell’acquisto di obbligazioni? Ancora una volta occorre approfondire e la parola chiave torna ad essere: “selettività”.

Nel mercato obbligazionario è fondamentale conoscere bene i rischi legati a chi queste obbligazioni le emette. Le obbligazioni infatti, non sono altro che quote di debito e dunque indagare su come questo debito possa essere sostenibile nel tempo risulta strategico per l’investitore.

Le agenzie di rating ci vengono in aiuto, classificando emittenti ed emissioni lungo una scala di valori che va dalla “tripla A”, valore che rappresenta il massimo grado di solvibilità, a valori che identificano uno stato default “D”.

Conoscere il rating dell’emittente dunque è certamente un’informazione fondamentale, tuttavia non sufficiente. Nella storia non mancano casi di emittenti, almeno sulla carta giudicati solidi, che poi nella realtà hanno dovuto gestire un default o una rinegoziazione del debito. Recenti dati sul debito pubblico francese, ritenuto tra i più solidi fino a questo momento, potrebbero fare riflettere nel futuro.

Sono molte le valutazioni che debbono essere prese in considerazione nell’analisi di quali obbligazioni inserire in portafoglio, anche in un momento apparentemente favorevole come quello attuale, dove la politica monetaria si presta ad essere più accomodante. Occorre seguire un approccio professionale e rigoroso al fine di evitare di rincorrere il mero maggior rendimento senza comprendere appieno i rischi intrinsechi. A buon investitore…poche parole.