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CROLLO BORSE? COSA E’ SUCCESSO… IN PAROLE SEMPLICI

Lunedì scorso, la borsa americana e di conseguenza tutte le altre, ha vissuto una giornata difficile, con pesanti cali. Tutta la settimana è stata caratterizzata da molta volatilità, certamente normale per i mercati azionari ma comunque difficile da comprendere per i risparmiatori.

Recessione americana? Tensioni geopolitiche? Fine del ciclo economico? Che cosa ha realmente scatenato le vendite?

La causa di tutto questa volta parte dal Giappone. Il principale indice del Paese, il Nikkei, ha perso in una sola giornata il 12%, rimbalzando poi il giorno successivo. Il motivo è stato un aumento dei tassi di interesse in Giappone, in controtendenza alle aspettative di praticamente l’intero mondo occidentale.

Ma cosa centrano i tassi di interesse giapponesi, l’indice Nikkei ed il crollo dei mercati americani ed europei?

Semplice: alcuni operatori professionisti sfruttavano il differenziale dei tassi, indebitandosi in Giappone (a tassi bassi) e reinvestendo in euro e dollaro (a tassi molto più alti).

Il gioco, per così dire, si è rotto quanto appunto la banca centrale giapponese ha aumentato i tassi di interesse, da un lato riducendo il differenziale tra i tassi, dall’altro innescando un apprezzamento dello yen. I margini di profitto si sono dunque ridotti drasticamente, portando gli investitori a vendere le loro posizioni. Il resto lo hanno fatto gli algoritmi automatici che, percependo le vendite, non hanno fatto altro che intensificare il fenomeno.

Ancora una volta inseguire il mercato risulta improbabile: meglio puntare su una pianificazione solida, coerente ai propri obiettivi.